Dott. Gianfranco Gozzi


Multimorsetto per la sintesi percutanea elastica bloccata

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La mancata esposizione del focolaio di frattura, il rispetto dell'ematoma e del periostio, i continui movimenti dovuti alla precoce mobilizzazione, favoriscono ed abbreviano i tempi di riparazione della frattura ed evitano complicanze infettivologiche.

Tra i vantaggi del sistema sono da annoverare la minima aggressività chirurgica, la semplicità ed economicità, nonché la gestione dello stesso da parte di un unico operatore.


Le degenze sono brevi con risparmio economico del Baget di Reparto.
L'unico svantaggio del sistema è rappresentato dall'esposizione alle radiazioni che comunque è sempre di breve durata.

Applicazioni

  • Si cerca di ottenere in modo incruento la riduzione più anatomica possibile della frattura sotto controllo ampliscopico
  • Si monta un filo di acciaio su un apposito mandrino a mano
  • Si sagoma la punta del filo in modo da avere una modica convessità che segua la sagoma della punta a sci
  • Si perfora la cute e si raggiunge il segmento scheletrico da trattare con lo spigolo tagliente rivolto verso la corticale
  • Si eseguono piccoli movimenti rotatori in modo da perforare la corticale esterna
  • Si ruota di 180° il filo e lo si sospinge con apposito battitore fino a portare la parte sagomata a sci della punta a contatto della corticale interna controlaterale
  • Si fa leva con la punta contro la corticale interna incurvando ulteriormente la parte prossimale del filo. Quindi si spinge con il battitore fino ad oltrepassare abbondantemente con la punta il focolaio di frattura
  • Introdurre gli altri fili (2-3) con la stessa metodica
  • Si piega una prima volta di circa 90° in senso verticale la porzione di ciascun filo che fuoriesce dalla cute
  • Successivamente ad una distanza variabile a seconda della sede anatomica si effettua una seconda piegatura su ciascun filo. Ogni filo viene bloccato ad un singolo bullone sul multimorsetto tenendoli in tensione contrapposta
  • Nelle fratture metafisarie prossimali dell'omero e nelle fratture lussazioni dell'estremo prossimale dell'omero vengono adoperati tre fili introdotti a livello della V deltoidea

Terapia operatoria

  • Fratture di varia natura e con diverso grado di scomposizione delle ossa lunghe delle mani e dei piedi (metacarpi, metatarsi, falangi);
  • Fratture e fratture lussazione dell'stremità prossimale dell'omero (epifisarie, metafisarie e metadiafisarie);
  • Fratture dell'estremità distale dell'avambraccio;
  • Fratture diafiso-metafisarie distali di perone;
  • Fretture metafisarie distali e prossimali di gamba;
  • Fratture diafisarie di avambraccio;
  • Fratture estremo distale dell'omero;
  • Frattura disfisaria di radio;
  • Frattura diafisaria di ulna.

N°. DOMANDA e Data di deposito

N. AP97U000004 Ottenuto il 22/05/1997



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