Dott. Gianfranco Gozzi


Estrattore statico di frammento di collo in artroprotesi modulare di anca

  • Stampa Estrattore statico di frammento di collo in artroprotesi modulare di anca
  • Invia e-mail del documento

  • Condividi su Facebook

Il sistema si compone di 24 elementi più chiavi di gestione:

  • Una piastrina (A) lunga da mm35 a mm45 larga da mm15 a mm30 di spessore di mm10 a pareti dritte o arrotondate con foro centrale da mm16 a mm19.
  • Una piastrina (B) lunga da mm35 a mm45 larga da mm15 a mm30 di spessore da mm10 a mm20 a pareti dritte o arrotondate con foro centrale da mm18 a mm19 con due incavi per alloggiamento di grani per la distrazione.
  • Una piastrina (C) lunga da mm35 a mm45 larga da mm15 a mm30 di spessore di mm10 a pareti dritte o arrotondate con 4 fori centrali sull’asse maggiore filettati M6,M8 distanti tra loro da mm2 a mm4.
  • Due grani metallici filettati di calibro da M6 a M8 lunghi da mm20 a mm30.
  • Due boccole filettate da M6 a M8 internamente lunghe da mm20 a mm30 provviste di fori su una estremità
  • Due bulloni senza testa aventi ad una estremità impanatura da M6 a M8, nell’altra estremità una fenditura longitudinale centrale lunga da mm10 a mm20 con pareti interne scanalate trasversalmente
  • Due cunei metallici, con pareti dentate trasversalmente della lunghezza da mm10 a mm20, larghi mm5 dello spessore variabile (dalla punta alla base del cuneo) da mm1 a mm6.
  • Una mascherina con due fori filettati da M8 a M10 predisposti centralmente sull’asse longitudinale. 10 fori di calibro da mm2,5 a mm3 per il centraggio dello stelo femorale
  • Due cannule filettate da M8 a M10 della lunghezza da mm20 a mm40
  • Pin (in numero da 4 a 10) di calibro da mm2,5 a mm3 di lunghezza mm45
  • Maniglione porta mascherina che si solidarizza alla mascherina con una vite da M6 Chiavi fisse e chiavi a brucola per la gestione del sistema
  • Chiavi fisse e chiavi a brucola per la gestione del sistema

FUNZIONAMENTO

Dopo aver posizionato la mascherina al di sopra del collo protesico rotto si procede al suo bloccaggio mediante l’utilizzo dei pin che solidarizzano la mascherina allo stelo protesico e al collo dell’osso femorale.

Si esegue la perforazione del collo rotto rimasto incuneato nello stelo femorale con apposite punte di calibro da mm5 a mm7 montate su trapano elettrico o pneumatico avendo cura di raffreddare la punta con liquido sterile (si possono eseguire uno o due fori)

La profondità del fori può  variare dai mm10 ai mm20.

Si rimuovono le cannule della mascherina e quindi con la punta di trapano o con una punta fresa di calibro uguale o più piccolo della precedente si esegue una svasatura all’interno del foro stesso nel senso dell’asse longitudinale in modo da rendere il fondo dei due fori più svasati nel senso della profondità avendo l’accortezza di non danneggiare la cava dello stelo protesico ove si trova il frammento di collo.

A questo punto si assembla  la punta del  cuneo alla estremità della fenditura longitudinale presente nel bullone e  il cuneo solidarizzato al bullone si introduce nel foro praticato sul collo rotto della protesi.  Avendo cura di proteggere l’impanatura  presente nella parte opposta del bullone con apposito battitore filettato, con l’ausilio di un martello si fa penetrare il bullone con tutto il cuneo nel foro in modo da provocare la compenetrazione del cuneo seghettato nella incisura longitudinale e quindi realizzare una espansione a coda di rondine bloccata stabilmente sulle pareti del foro del frammento di collo .

Si introduce sui due bulloni l’elemento poligonale di mm10 di spessore (piastrina A) che appoggia sulle pareti della cava  dello stelo femorale in modo da non ostacolare la fuoriuscita del moncone del collo rotto.

Quindi si posiziona l’elemento con i 4 fori (piastrina B) facendo corrispondere i fori centrali ai due bulloni.

Si avvitano le boccole filettate fino a fine corsa.

Si posizionano i due grani sui due fori filettati laterali della piastrina  a 4 fori (piastrina B).

Avvitando alternativamente i due grani che fanno forza sulla piastrina A precedentemente posizionata e appoggiata sulla cava dello  stelo femorale si provoca una forza di distrazione tale da estrarre il collo femorale rotto incastrato con i due bulloni espansi.
 

STATO DELLA TECNICA

Attualmente il sistema in commercio per la rimozione di frammento di collo femorale rotto presuppone la perforazione del collo rotto con maschiatura del foro.
La maschiatura è una procedura di difficile attuazione in campo chirurgico e assai spesso è condizionata dalla rottura del maschiatore data la sua fragilità determinata dalla natura del materiale temperato, duro, ma fragile e dalla impossibilità di rimuovere il frammento di maschiatore rotto all’interno del foro.
Si può ritentare la manovra con la tecnica precedente eseguendo un secondo foro e cercando di maschiare  sempreché non si verifichi una nuova rottura del maschiatore e a questo punto si deve abbandonare la possibilità di rimozione del frammento e procedere ad una rimozione totale della protesi con impianto di protesi da revisione.

RIVENDICAZIONI

L’assemblaggio stabile di un perno opportunamente preparato all’interno di un foro senza la necessità di filettatura.
La possibilità di rimozione di frammenti rotti di colli di artroprotesi di anca mediante distrazione esercitata su una piastra con viti.

N°. DOMANDA e Data di deposito

N. AP2011U000008 Ottenuto il 15/06/2011



Protesi di ginocchio

Le cause più comuni che determinano l'intervento di protesi di ginocchio, sintomologia, fase preparatoria ed intervento

Leggi tutto

Manuale per il paziente

Traumi da sci

Lo stiramento del legamento collaterale mediale del ginocchio è in testa alla classifica degli infortuni

Leggi tutto

Tesi di specializzazione

Il sistema Multifix in traumatologia
Tesi di Specializzazione: dr.ssa Marcella P.C. Rizzo
Relatore: Chiar.mo Prof. Francesco Greco

Leggi tutto

SISTEMA PUNTATORE PERFORATORE

Tecnica originale nel blocaggio distale dei chiodi endomidollari ed utile suggerimento per la rimozione di segmenti di viti di bloccaggio. La facilità e la semplicità del sistema permettono di centrare il primo foro del chiodo endomidollare con il puntatore perforatore con sicurezza ed in poco tempo (con netta riduzione dell'esposizione alle radiazioni da parte dell'operatore e del paziente)