Fonte: GianfrancoGozzi .it

Traumi da sci

Troppo perfetti, troppo veloci:gli sci si sono evoluti, consentono curve impossibili, fanno sentire campione un dilettante e fenomeno un agonista.

Ma le ginocchia umane sono sempre le stesse dai tempi di Adamo ed Eva.
Qualunque disciplina sportiva va affrontata con adeguata preparazione atletica e in buono stato psicofisico.

Nello sci percentualmente gli incidenti avvengono con maggior frequenza allo inizio della attività o al contrario alla fine di una intensa giornata sciistica “facciamo l’ultima discesa” indicando come a muscolatura fredda o affaticata siamo più esposti a commettere errori o impossibilitati a correggerli.
L’industria sciistica, se da un lato ha portato a standard di sicurezza maggiori di attrezzature ,quali attacchi e scarponi, dall’altro ha creato nuovi attrezzi (snowboart) che utilizzati su piste da sci sempre più lavorate per ottenere un manto nevoso compatto e consistente, aumentano la velocità di discesa con tutti i rischi che essa comporta.
 
 
Da alcuni anni si osservano lesioni che non sono provocate dal trauma dello sci vero e proprio perché le tecnologie degli attacchi di sicurezza calibrati che liberano gli sci in caso di caduta, limitano tali danni.
Sono provocate invece dallo eccessivo affollamento delle piste che aumenta in maniera esponenziale l’errore umano
La ricerca suggerisce che gli sciatori più giovani, più alti e magri e quelli con meno esperienza sono ad elevato rischio di lesioni traumatiche.
Si ritiene che i principianti vadano incontro a traumi in misura superiore del 33% nei confronti degli sciatori esperti.
Tra i sessi il sesso femminile va più facilmente incontro a lesioni del ginocchio, mentre il sesso maschile è più colpito da lesioni alla testa o a lesioni dell’arto superiore.
 
L’uso del casco obbligatorio per i minori di 14 anni da 2004, riduce il rischi di danni alla testa in misura che va dal 22 al 60% senza provocare danni al collo, come era stato insinuato
 
 
Se analizziamo le statistiche dei traumi riportati dagli sciatori, si nota come le fratture (51,5%) siano superiori alle distorsioni (28,25%).
La gamba è interessata nella percentuale del 31%, il ginocchio del 13%, il primo dito della mano nel 3,15%. 
Lo stiramento del legamento collaterale mediale del ginocchio è in testa alla classifica degli infortuni
 
 
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