Fonte: GianfrancoGozzi .it

Estrattore statico di frammento di collo in artroprotesi modulare di anca

Il sistema si compone di 24 elementi più chiavi di gestione:


FUNZIONAMENTO

Dopo aver posizionato la mascherina al di sopra del collo protesico rotto si procede al suo bloccaggio mediante l’utilizzo dei pin che solidarizzano la mascherina allo stelo protesico e al collo dell’osso femorale.

Si esegue la perforazione del collo rotto rimasto incuneato nello stelo femorale con apposite punte di calibro da mm5 a mm7 montate su trapano elettrico o pneumatico avendo cura di raffreddare la punta con liquido sterile (si possono eseguire uno o due fori)

La profondità del fori può  variare dai mm10 ai mm20.

Si rimuovono le cannule della mascherina e quindi con la punta di trapano o con una punta fresa di calibro uguale o più piccolo della precedente si esegue una svasatura all’interno del foro stesso nel senso dell’asse longitudinale in modo da rendere il fondo dei due fori più svasati nel senso della profondità avendo l’accortezza di non danneggiare la cava dello stelo protesico ove si trova il frammento di collo.

A questo punto si assembla  la punta del  cuneo alla estremità della fenditura longitudinale presente nel bullone e  il cuneo solidarizzato al bullone si introduce nel foro praticato sul collo rotto della protesi.  Avendo cura di proteggere l’impanatura  presente nella parte opposta del bullone con apposito battitore filettato, con l’ausilio di un martello si fa penetrare il bullone con tutto il cuneo nel foro in modo da provocare la compenetrazione del cuneo seghettato nella incisura longitudinale e quindi realizzare una espansione a coda di rondine bloccata stabilmente sulle pareti del foro del frammento di collo .

Si introduce sui due bulloni l’elemento poligonale di mm10 di spessore (piastrina A) che appoggia sulle pareti della cava  dello stelo femorale in modo da non ostacolare la fuoriuscita del moncone del collo rotto.

Quindi si posiziona l’elemento con i 4 fori (piastrina B) facendo corrispondere i fori centrali ai due bulloni.

Si avvitano le boccole filettate fino a fine corsa.

Si posizionano i due grani sui due fori filettati laterali della piastrina  a 4 fori (piastrina B).

Avvitando alternativamente i due grani che fanno forza sulla piastrina A precedentemente posizionata e appoggiata sulla cava dello  stelo femorale si provoca una forza di distrazione tale da estrarre il collo femorale rotto incastrato con i due bulloni espansi.
 

STATO DELLA TECNICA

Attualmente il sistema in commercio per la rimozione di frammento di collo femorale rotto presuppone la perforazione del collo rotto con maschiatura del foro.
La maschiatura è una procedura di difficile attuazione in campo chirurgico e assai spesso è condizionata dalla rottura del maschiatore data la sua fragilità determinata dalla natura del materiale temperato, duro, ma fragile e dalla impossibilità di rimuovere il frammento di maschiatore rotto all’interno del foro.
Si può ritentare la manovra con la tecnica precedente eseguendo un secondo foro e cercando di maschiare  sempreché non si verifichi una nuova rottura del maschiatore e a questo punto si deve abbandonare la possibilità di rimozione del frammento e procedere ad una rimozione totale della protesi con impianto di protesi da revisione.

RIVENDICAZIONI

L’assemblaggio stabile di un perno opportunamente preparato all’interno di un foro senza la necessità di filettatura.
La possibilità di rimozione di frammenti rotti di colli di artroprotesi di anca mediante distrazione esercitata su una piastra con viti.

N°. DOMANDA e Data di deposito

N. AP2011U000008 Ottenuto il 15/06/2011

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